“ππ’ππ£π€ π π’π€πππ§π£π€, ππ€πππ§πππ€ πππ©π§ππ¨π¨π ππ€π£π©ππ£πͺπ π¨ππ€π₯ππ§π©π”
Anche quando sperimenta, la musica di Goffredo Petrassi non scorda di essere opera umana, e che agli uomini si indirizza. PerciΓ², mentre nel secondo 900 l’avanguardia piΓΉ radicale lavorava sulla matematizzazione spersonalizzata del comporre, lui credeva che l’arte non puΓ² ridursi al culto del numero, alla progettazione di un sistema rigido entro cui comprimerla. PerciΓ² pur senza rinunciare a dialogare con la modernitΓ , i suoi pezzi – frutto di pratica artigiana e di una certa apertura all’imprevedibile della creazione – respirano d’originalitΓ , di freschezza, continuando a parlare all’ascoltatore di oggi. Ne Γ¨ dimostrazione anche il cd “Monologhi – Solo works” dell’etichetta Tactus, che raduna le pagine per strumento solo di Petrassi. Sette, scritte fra il 1933 e il 1980. Dalla Toccata” per pianoforte nei cui spigoli appuntiti si riflette il culto per il ‘600 tastieristico di Frescobaldi a “Flou” per arpa, caleidoscopio di timbri e immagini volatili. Poi ci sono due pezzi ispiratissimi per chitarra, “Suoni notturni” e “Nunc”, dove perfino il legno viene percosso, l’erta “Violasola”, “Elogio di un’ombra” per violino, concepito nel 1971 per i venticinque anni dalla morte di Alfredo Casella, “Souffle” per un flautista (il dedicatario era Severino Gazzelloni) che se la deve vedere con tre tagli diversi dello strumento scavando nel rapporto impalpabile tra idea e suono. Di qualitΓ indiscutibile gli interpreti coinvolti: il violinista Alessandro Cazzato, l’arpista Francesca Tirale, la pianista Vanessa Sotgiu, il violista Alessio Toro, i toscani Lapo Vannucci, chitarra, e Arcadio Baracchi, flauto.
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